La
Ginecomastia
rappresenta una patologia della mammella maschile nella quale si verifica un aumento di volume della ghiandola mammaria, in tal caso si parla di
ginecomastia
vera; nel caso vi sia un aumento della componente adiposa si definisce
ginecomastia
falsa.
Le cause
possono essere di natura endocrina in cui è presente un deficit di testosterone o secondarie a diverse patologie quali la sindrome di Morris, lo pseudoermafroditismo maschile, la sindrome di Klineferter, l'ipertiroidismo, patologie surrenaliche o testicolari.
Tra le cause
non endocrine vi sono alcune neoplasie epatiche, la cirrosi epatica, l'emodialisi nonché l'utilizzo di farmaci, in particolare l'assunzione di elevate dosi di estrogeni. Da non sottovalutare infine le cause (abbastanza comuni) correlate ad un regime alimentare non bilanciato.
I sintomi
sono correlati alla patologia primaria ed in ogni caso la ginecomastia viene vista più come un difetto estetico dal paziente che nota la presenza di un seno quasi femminile.
La diagnosi
si effettua mediante la palpazione e l'ecografia mammaria. In casi estremi è necessaria la mammografia.
L'intervento
chirurgico
è, ovviamente, la soluzione più risolutiva. Vi sono diverse tecniche a seconda del tipo di ginecomastia. Se siamo in presenza di una ginecomastia vera, si esegue l'intervento di mastectomia sottocutanea, con il quale mediante un'incisione periareolare si asporta la ghiandola in eccesso.
Se è presente una ginecomastia falsa si può effettuare una liposcultura dell'area toracica mediante dei microfori nei quali vengono introdotte le cannule di piccolo diametro. Personalmente prediligo in entrambe i casi la seconda soluzione, in quanto rimuovere completamente la ghiandola mammaria, spesso comporta una retrazione della cute mammaria alquanto antiestetica ed inoltre la cicatrice periarolare nel maschio non cicatrizza sempre alla perfezione. Il postoperatorio prevede una degenza di qualche ora e l'utilizzo di un corpetto per 1 mese circa.